Non serve più il bocca a bocca

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Nuove indicazioni sugli arresti cardiaci

Non serve più il bocca a bocca

La respirazione bocca a bocca? In caso di arresto cardiaco è inutile o addirittura dannosa.

È quanto dimostra uno studio Usa, effettuato nel periodo 2004-2010 e secondo il quale da quando non si ventilano più le vittime le chance di sopravvivenza sono passate dal 18 al 34%.

Dal 2003 lo stato dell’Arizona raccomanda ai testimoni di un arresto cardiaco di non effettuare il bocca a bocca e di praticare invece un massaggio cardiaco per fare circolare il sangue.

Salvo in tre casi: annegamento, folgorazione e se si tratta di bambini. In queste tre situazioni resta raccomandata la ventilazione al ritmo di 30 compressioni toraciche alternate a due insufflazioni di aria attraverso la bocca.

In tutti gli altri casi, meglio effettuare la cosiddetta rianimazione cardio-cerebrale, una pratica il cui unico obiettivo è quello di fare circolare il sangue fino al cuore e al cervello. Quando infatti il cuore smette improvvisamente di battere, il sangue generalmente contiene ossigeno a sufficienza per alimentare gli organi ancora per 10-15 minuti: a condizione però di farlo circolare grazie a un massaggio cardiaco.

Per effettuare le compressioni toraciche occorre inginocchiarsi accanto alla vittima, distesa su una superficie dura. Con le braccia tese e le mani poste una sull’altra al centro del torace della vittima, bisogna schiacciare abbastanza forte perché lo sterno affondi di 4-5 centimetri, a un ritmo di 100 compressioni al minuto.

FONTE: http://www.italiaoggi.it/

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