Bagnini truffati La Spezia


Al lavoro come a una gara di nuoto,
bagnini truffati dal loro principale

Una cooperativa con finalità sportivo-dilettantistiche garantiva il servizio di sicurezza bagnanti agli stabilimenti balneari. Ma pagava i suoi lavoratori con rimborsi agonistici. Evadendo Iva e contributi. Senza che i dipendenti lo sapessero.

Al lavoro come a una gara di nuoto, bagnini truffati dal loro principale
Fornivano servizi agli stabilimenti balneari della costa spezzina, ma pagavano gran parte degli stipendi dei dipendenti (in particolare, bagnini) sotto forma di rimborsi spese per attività agonistiche. Ma soprattutto riuscivano a farlo senza che i lavoratori si rendessero conto della frode ai loro stessi danni e a quelli dello Stato. Un’evasione (tra Iva e mancati contributi) da centinaia di migliaia di euro, con circa 140 lavoratori raggirati.
Tutto comincia l’estate scorsa quando la Guardia di Finanza di Sarzana effettua un controllo massiccio di tutti gli stabilimenti balneari della costa. L’attenzione delle fiamme gialle si era indirizzata verso una cooperativa di lavoro costituita sotto forma di sodalizio con finalità sportivo-dilettantistiche che forniva servizi agli stabilimenti. Le indagini hanno consentito di svelare il sofisticato sistema di frode ai danni dell’Erario e degli Istituti di previdenza, basato sulla metodica sottrazione alla contribuzione previdenziale e fiscale di parte degli stipendi pagati ai dipendenti: paghe certificate mediamente per un quarto del loro valore effettivo, orari di lavoro e di impiego della mano d’opera non corrispondenti con le risultanze contabili ufficiali. Le ore espletate in più, sempre nell’esercizio della normale attività lavorativa, sono state corrisposte sotto forma di “ rimborso sportivo” a fronte di una fittizia “attività sportiva dilettantistica” mai praticata.
Gli increduli 140 lavoratori, fra i quali molti giovani alla prima esperienza, ma anche persone non più giovani che hanno perso il lavoro dopo la cassa integrazione, totalmente inconsapevoli del fatto di aver preso parte a inesistenti gare o manifestazioni agonistiche, sono stati ascoltati uno a uno dai finanzieri. È stato così ricostruito il meccanismo fraudolento che ha permesso di recuperare 106 mila euro fra ritenute fiscali e contributi Inps-Inail non versati, anche a danno proprio degli ignari lavoratori. Constatata, inoltre, l’evasione dell’Iva per 145 mila euro.
La posizione dei due italiani responsabili della cooperativa è ora al vaglio dei magistrati, a cui le fiamme gialle hanno consegnato un voluminoso e dettagliato fascicolo. Anche molti degli ignari truffati hanno scelto di intraprendere autonomamente la via giudiziaria contro i responsabili della cooperativa, depositando presso gli uffici della Guardia di Finanza di Sarzana altrettante denunce per vedere riconosciuto il diritto alla giusta contribuzione ed il riconoscimento del danno patrimoniale e morale patito. Una conseguenza indiretta ma non meno importante scaturita dall’esercizio di tale pratica commerciale sleale è stato un chiaro effetto distorsivo della concorrenza. La cooperativa pseudo sportivo-dilettantistico, è infatti riuscita, in questo modo, ad ottenere il monopolio delle attività di “sicurezza della balneazione”, assicurandosi il servizio per la grande maggioranza degli stabilimenti marini e delle strutture ricettive lungo la costa spezzina.
Fonte www.iltirreno.it  data 15 marzo 2011

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi