Bagnino strappa alla morte in piscina un bimbo di 4 anni

Ieri pomeriggio il salvataggio di un bambino di 4 anni all’Acquapark di San Giorgio. Il piccolo era sfuggito al controllo del padre. Il capo dei bagnini lo ha visto galleggiare con la faccia immersa nell’acqua. Si è tuffato, lo ha recuperato e gli ha praticato la respirazione bocca a bocca.

 

SAN GIORGIO. A pancia in giù, con il faccino immerso nell’acqua e le braccia allargate. Immobile da alcuni secondi, troppi. Non era un gioco. Il bagnino ha capito subito che quella posizione era del tutto innaturale. È sceso dalla sua postazione e si è tuffato in acqua per recuperare quel corpicino inerme.

Tragedia sfiorata ieri pomeriggio all’Acquapark di San Giorgio in largo Botticelli. Un bambino di 4 anni residente a Ostiglia ha rischiano di annegare nella vasca dei grandi.

Quando il responsabile degli assistenti bagnanti lo ha tirato su dalla piscina il piccolo era già cianotico e in arresto respiratorio. Per rianimarlo è stato necessario praticare la respirazione bocca a bocca: due-tre insufflazioni e il bimbo è scoppiato in lacrime, ha tossito ripetutamente e ha espulso l’acqua che aveva bevuto.

Sono circa le 15.30 quando nella struttura sportiva di San Giorgio scatta l’allarme. Il resposabile, Renato Cisana, viene avvisato via radio dal capo dei bagnini, Giuseppe Gennari di Marmirolo, personaggio molto conosciuto negli ambienti natatori mantovani e con una lunghissima esperienza in fatto di interventi di soccorso. È lui il salvatore del bambino di 4 anni. «Giuseppe – racconta Cisana – era alla sua postazione e stava osservando con la massima attenzione le vasche. Oggi avevamo in pienone, con questo caldo. Ad un tratto ha visto il corpo del bambino galleggiare in una posizione strana. Era prono, con la faccia immersa nell’acqua. Fermo, troppo fermo per essere un bambino».

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Il piccolo, che a quanto pare era sfuggito pochi attimi prima all’attenzione del padre, galleggiava in una zona della vasca dei grandi profonda circa un metro e venti. Gennari si tuffa e lo estrae immediatamente dall’acqua. Vede che la situazione è molto grave: il piccolo è già cianotico in volto, una colorazione che denota che è in corso un arresto respiratorio. Mentre dalla piscina parte la richiesta di soccorso alla centrale del 118, Gennari inizia a praticare la respirazione cardio-polmonare. Fortunatamente basta la respirazione bocca a bocca. Il bimbo si riprende, tossisce, espelle l’acqua, vomita e poi scoppia in lacrime.

Nel frattempo il resto del personale dell’Acquapark ha già rintracciato il padre, disperato. Pochi attimo dopo il salvataggio sono arrivati i mezzi di soccorso del 118: l’ambulanza di Porto Emergenza e l’automedica del Carlo Poma. Il bimbo, ormai fuori pericolo, è stato comunque trasportato al pronto soccorso pediatrico per un ulteriore approfondimento delle sue condizioni di salute. È stato visitato dal medico di guardia e sottoposto a una radiografia. Tutto ok. Dopo un paio d’ora trascorse in osservazione il genitore ha firmato per le dimissioni.

Nella foto: il bagnino Giuseppe Gennari e, sotto, la telecamera della piscina ha ripreso il soccorso al bimbo.

21 giugno 2013

fonte:http://gazzettadimantova.gelocal.it

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