GENOVA – Una bella storia nell’Italia delle migliaia di furbetti che fa pensare. Una storia raccontata oggi dal “Secolo XIX” e che riguarda un giovane disabile, Ivan Vinci, di 18 anni. Il ragazzo è affetto da parasparesi spastica, una malattia ereditaria degenerativa del midollo spinale, caratterizzata da una lenta e progressiva debolezza e spasticità degli arti inferiori. Nonostante mille difficoltà, Ivan, che si muove lentamente, ma si muove, ha superato l’esame da bagnino e potrebbe essere assunto dai bagni La Flaca di Albissola che gli hanno proposto un contratto da 490 euro al mese. Il problema è che lo Stato italiano lo costringe a restare a casa perché tarda a riconoscere le “capacità residue” (la possibilità di lavorare) di Ivan che dovrebbe rinunciare così all’assegno di accompagnamento.
“VOGLIO GUADAGNARE”. “Io ho in tasca il brevetto – dice il ragazzo al giornale genovese – e la proposta di un posto di lavoro che mi darebbe uno stipendio davvero guadagnato. Non ho bisogno dell’assegno e voglio rinunciarci. Ma devo essere autorizzato a lavorare”. Il problema è il dialogo tra Enti, perché Inps ed Asl devono espletare la pratica in tempi eseguendo le visite mediche necessarie. Ce la farà Ivan a coronare il suo sogno prima dell’inizio della stagione turistica? Lui, intanto, è già un personaggio ai bagni La Flaca. Dove il progetto è quello di farlo diventare un istruttore di nuoto per bambini disabili.