“La considero una sconfitta a livello giuridico, ma non a livello umano. Perché considero quell’atto importante, perché vedere in difficoltà due bambine richiedeva d’intervenire”. Così Pierluigi Caroccia, il bagnino di Capaccio che quattro anni fa rischiò di morire per salvare due bambine, ha commentato la decisione del Tribunale del lavoro di Salerno che ha respinto la sua richiesta di risarcimento.
«Alla luce della sentenza c’è amarezza. La legge stabiliva che bisogna avere due bagnini per 80 metri di spiaggia.
Poi dovevo essere assicurato.
La legge balneare mi dice che devo intervenire anche sulla spiaggia libera.
La legge di ieri (quella che ha portato alla sentenza ndr) dice che potevo essere da solo, non essere assicurato e che potevo intervenire solo in soccorso dei clienti del lido».
Caroccia si lanciò in mare per soccorrere due bambine che stavano annegando e che non erano clienti del lido in cui prestava servizio, ma si trovavano sulla spiaggia libera accanto.
Lui stesso rischiò di annegare e rimase per cinque giorni in coma, in bilico tra la vita e la morte.
fonte: www.msn.com/it