Salve ragazzi, scrivo per avere alcuni chiarimenti a riguardo della famigerata affiliazione alla I.L.S.
Spesso infatti si pensa che affiliarsi alla I.L.S.sia il pass par tout per poter lavorare in tutto il mondo, o meglio nei paesi che ne sono membri.
In realtà NON É VERO!
Se andate sul sito della I.L.S. ( www.ilsf.org) non si parla che di rete fatta prevenire le morti da annegamento eccetera.
Ma allora perché c’è questa diffusa credenza che il brevetto F.I.N. sia internazionale mentre quello S.N.S. Genova o F.I.S.A. no?
L’esperienza che ho personalmente avuto è di gente che con brevetti F.I.N. o S.N.S. Genova è andata all’estero e ha dovuto in ENTRAMBI i casi farsi mandare dai propri fiduciari delle carte che certificassero in lingua del paese in cui si intende lavorare che la persona avesse ottenuto un brevetto riconosciuto dallo stato in cui si opera al fine poi di CONVERTIRE il brevetto in quello nazionale del paese.
In poche parole queste persone sono andate in Francia e Spagna e hanno dovuto richiedere una carta scritta o in francese o in spagnolo che dicesse che il corso seguito fosse riconosciuto dallo Stato italiano con annesse le unità didattiche svolte.
Come mai non è avvenuto il riconoscimento immediato?
Come mai l’affiliazione alla I.L.S. non basta?
…porto la mia testimonianza; brevetto Sns ottenuto quest’anno. I direttori Sns mi dissero che il brevetto è valido anche nei paesi dell’Unione Europea. Altre esperienze in merito??
…rettifico…andando a vedere sul mio brevetto SNS c’è anche ben scritto “Il brevetto di b.s. è valido nelle piscine di tutti i paesi C.E.E. come da vigenti autorizzazioni ministeriali.”…quindi qui il problema penso sia del paese estero che non effettua il riconoscimento in maniera corretta. Se così fosse cosa dovremmo fare, una volta tornati in Italia RI-convertire il brevetto in S.n.s ??..mi pare un’assurdità!!
Cerchiamo testimonianze in merito
sull oceano credo che il discorso sia semplice: mezzi differenti, diversi metodi, diverse situazioni marine..quindi ho sempre dato per scontato che il nostro brevetto all estero valga veramente poco (facendo surf da molti anni ho visitato m…olte spiagge oceaniche, sia sabbiose che con fondale roccioso o corallo, e mi sono sempre sentito inferiore ai bagnini che ci lavorano, propio perchè sento la mancanza di un insegnamento più approfondito). Mentre nelle piscine, avevo sentito anche io che bisognava richiedere una traduzione scritta e certificata del nostro brevetto italiano, ma non ho mai approfondito.. anche io sono aperto ad atre possibili info cmq..
Gianluca se sei il Gianlo di pineta mi inchino! Comunque certamente si devono tradurre le carte ma l’affiliazione alla I.L.S. non garantisce nulla!?!?! In realtà quello che mi hanno detto persone andate all’estero è che ti convertono il brevetto nel brevetto locale se mandi tutti gli incartamenti di verbali, esami didattica eccetera.. Ma di I.L.S. nessuno parla. A questo punto cosa serve essere affiliati? Chi sa rispondere a questo?
Andando sul sito dell’ILS a questo indirizzo http://www.ilsf.org/index.php?q=en/education/equivalency-tables trovate le tabelle equiparative per ogni paese del mondo. L’ILS International Certificate è equiparato al Certificato Nazionale del paese d’origine,quindi la conversione è abbastanza insensata…penso basti farsi fare un loro Certificato basato sulla documentazione Italian che non significa per forza la conversione del brevetto.
Ottimo, avevo visto anche io queste tabelle, ma allora perché non basta il certificato I.L.S.? Perché chiedono la didattica? Tutto l’iter di formazione? Perché non basta la certificazione I.L.S.?
Credimi se vai in Francia con un nostro brevetto in mare non ci lavori, e in piscina ti richiedono un sacco di carte compreso quello che hai fatto all’esame. Se conosci qualcuno che è andato all’estero te lo può confermare. Io personalmente ho lavorato in spiaggia con argentini e nonostante tutto loro in Italia lavoravano con brevetto italiano su conversione di quello argentino, idem rumeni o polacchi.
A questo punto credo che tutti i brevetti che abbiano valenza sul territorio italiano e rispettino determinati standard siano valevoli all’estero! Sembra strano ma è così!?!? Se così fosse anche io e te con i nostri brevetti possiamo lavorare ovunque. Mi sbaglio?
Un bagnino argentino mi ha detto che ha convertito il suo brevetto ils qui in italia .
Per convertirlo ha sostenuto un esame pratico e teorico, il costo dell’operazione è stato 100 Euro.
Il nostro amico Marco invece è un istruttore salvamento UK su in Scozia, ci ha confermato che il brevetto italiano non è riconosciuto ci sono delle normative più severe leggete l’altro articolo http://www.lifeguarditalia.net/?p=1951 .
Bene allora converrete con me che un brevetto internazionale non esiste. Ogni paese valuta in base alle leggi statali specifiche e la I.L.S. non è garanzia di internazionalità!
Cari colleghi, al di là del discorso riconoscimento, c’è un dato di fatto che non viene considerato, in molti posti come in australia, viene fatto un esame annuale, se lo si passa si puó lavorare, altrimenti… Passi il prossimo anno! Chi pratica il surf sa bene che tipo di preparazione serve in oceano… E sappiamo bene che qui in italia, una volta fatto il corso, per tutta la vita nessuno ti chiederà nulla… Quindi se cominciassimo ad innalzare i requisiti per “mantenere” il brevetto vedrete che il resto del mondo non ci guarderà più con disprezzo. Vi ricordo che (ben pochi lo sanno) i SEAL americani hanno imparato daigli incursori della Nostra marina Italiana ed ancora oggi i Nostri Incursori sono considerati tra i migliori al mondo! In poche parole se si lavora duro e ci si guadagna rispetto anche all’estero lo riconoscono…
Visite mediche specialistiche fatte da segretari di medici, prove post brevetto inesistenti, requisiti alla “chiudiamo un occhio”, ma e questa è la peggior cosa Categoria inesistente, piscine e stabilimenti che pagano in nero e nessun controllo da parte di chi di dovere… Nom siamo riconosciuti professionisti!
La conversione del brevetto italiano che fa parte dell’ILS,
per lavorare nei paesi di lingua inglese, dove si puo’ andare a fare ???
Chi se ne occupa ???
Ho provato a inviare richieste di assunzione in Inghilterra,
ad esempio, ma il brevetto italiano non è riconosciuto,
quindi mi piacerebbe capire dove fare la conversione in un brevetto
che venga accettato nei paesi di lingua inglese.
Qualcuno ha informazioni in merito ??
Io personalmente so che devi andare dall’ente preposto che dovrebbe essere la British Royal Lifesaving Society e li ti chiederanno di inviare delle carte tradotte in Inglese relative al tuo brevetto e al corso che hai seguito.
http://www.lifesavers.org.uk/
Sinceramente non credo che noi in Italia abbiamo una minima speranza di lavorare in mare (oceano) all’estero, credo che se ti prenderanno sarà per piscina, per mare devi rifare il corso lì.
Carissimi,
Vi invito a rileggere l’articolo scritto il 3 luglio su questa pagina(compreso i commenti!!!!) http://www.lifeguarditalia.net/?p=1552 .Il problema non e’ la Federazione Internazionale ma i brevetti che vengono rilasciati in Italia che sono un problema fuori da casa nostra.Da noi in uk i nostri ragazzi non devono fare nessuna conversione per lavorare fuori(America e Australia per esempio).
buon lavoro
Verissimo tutto quello che dici. Ma allora l’affiliazione alla I.L.S. che cosa serve? Come può il brevetto F.I.N. non vale all’estero pur essendo “I.L.S. approved”?
In riferimento a quello che dice Fabione, il primo problema sta negli esami farsa che le Federazioni richiedono e per il fatto che in Italia gli assistenti bagnanti non vengono chiamati soccorritori acquatici ma bagnini.
Il problema è quindi sia culturale che burocratico. La cultura popolare vede l’A.BB. come uno che non fa nulla tutto il giorno, un panzone che si prende il sole, burocraticamente invece, ci sono sistemi di lobby che ti chiudono le porte in faccia, prova a vedere quante piscine hanno A.BB. neanche assunti.
Alla fine ai molti va bene che i brevetti siano delle sorte di prese per il culo in cui ancora non si insegnava ad usare torpedo, baywatch e le prove fisiche sono inconsistenti, vengono fatte UNA VOLTA NELLA VITA!!!. Purtroppo per cambiare le cose ci vorrebbe un aiuto a livello di Stato che valorizzi la nostra professione tutelando chi veramente e un soccorritore e mandando a casa chi non fa.
Ora come ora ci potrebbero essere A.BB. italiani che si masticherebbero intere spiagge di australiani per la preparazione si atletica che tecnica ma a che scopo? Per poi ritrovarsi in una piscina a passare i vetri o a pulire un pavimento? Oppure in una spiaggia senza mezzi di soccorso seri a farsi prendere per il culo? Credo che queste persone dopo un po’ si italianizzeranno e il nostro non sarà mai un vero lavoro. Credo in definitiva che tutti abbiano PAURA DEL FAR DIVENTARE LA PROFESSIONE DI A.BB. SERIA! Se ci fosse un esame all’anno chi lo farebbe? Quanti meno soldi entrerebbero nelle tasche delle Federazioni? E soprattutto chi te lo fa fare di essere un terminator in acqua se poi pigli uguale a chi non fa nulla tutto il giorno o finisci in una piscina a pulire vetri? Capisci a cosa mi riferisco? Un giovane non è neppure stimolato a fare di più!
Sai cosa penso sarebbe la soluzione nella fantasilandia della mia testa? Niente più F.I.N., F.I.S.A. O S.N.S. Genova, ci dovrebbe essere un unica gestione seria del discorso con meno A.BB. e più tutela, pochi ma tutti professionisti, non lo so fateci diventare un ramo della capitaneria di porto! Al momento siamo dei pagliacci vestiti di rosso con immense responsabilità, nessuna tutela, visti come dei fanulloni. Dimmi come si può andare avanti così e se non ti fa incazzare!?!?!?
ragazzi mi raccomando di stare calmi!
Questa è una discussione da persone adulte e responsabili.
Comprendiamo la passione che ci mettete e che infuoca gli animi.
Vi chiediamo comunque di tenere una linea moderata.
Scusate. Spero di non aver acceso focolai di protesta! AH AH! Il mio era uno sfogo di cuore sun un argomento su cui la mia vita si basa da dieci anni ormai! Penso mi capiate e soprattutto penso di non essere l’unico.
Approvo gran parte di quello che dici.
Questa pagina è nata dalla necessità di far riconoscere e accrescere la nostra professione.
Crediamo che la figura professionale del A.BB. debba accrescere la sua professionalità con relativo incremento salariale.
Sicuramente il fatto che con un breve corso, relativamente economico e abbastanza facile da superare, crea la possibilità ad un gran numero di persone di immettersi nel mercato del lavoro.
Non è difficile da capire che maggior offerta di lavoratori implica l’inflazionare della figura dell A.BB.
Il contratto nazionale non vede ne riconosce le particolarità di questo lavoro dagli alti rischi e responsabilità!
Siamo considerati al pari di un cameriere che al massimo se sbaglia può lasciare a digiuno qualcuno (niente di irreparabile).
I sindacati ????? Non esistono …. probabilmente anche in considerazione del fatto che per tesserarci dovrebbero fare km di spiaggia, con dispendio di tante energie e pochissimo ritorno.
Solo i colleghi di Rimini hanno un contratto integrativo che li tutela un pò di più.
I balneari o le piscine spesso vedono il bagnino come un obbligo inutile o meglio: poco “produttivo”.
Fatto l’esame a 16 anni (altra incongruenza viste le enormi responsabilità) puoi arrivare alla pensione senza toccare acqua o tanto meno fare aggiornamenti.
Dato che siamo stagionali ed il nostro è un lavoro atipico, non viene applicato il testo della sicurezza sul lavoro decreto 81 ex 626.
“I lavoratori devono essere formati ed informati……”
Un bagnino in genere è un ragazzo che in attesa di finire gli studi arrotonda lavorando sulla spiaggia per solo qualche stagione col successivo disinteresse per la professione che è a termine e non pùo essere il lavoro della vita.
Buchi ce ne sono da tutte le parti.
La capitaneria spesso chiude un occhio se vede un pattino inadeguato, la capitaneria non pùo ??? controllare se sei assunto regolarmente!!! Devono venire quelli dell’ufficio del lavoro e tu sarai costretto a dire che il giorno libero l’hai fatto il giorno prima!
Per rinnovare il brevetto devi solo pagare e mandare un certificato medico via posta.
Ecc ecc ecc.
Noi diciamo che dobbiamo progettare il nostro futuro e per prima cosa dobbiamo capire chi siamo per capire chi vogliamo diventare!!!
Usiamo questa pagina per confrontarci, in modo da poterci unire per raggiungere i nostri obbiettivi.
Crediamo sia un lungo percorso ma con l’aiuto di tutti ce la possiamo fare.
Concordo pienamente. Ma converrai che o i cambiamneti arrivano top down cioè dai capoccia, oppure bottom up cioè da noi. Io credo che a molti faccia comodo che il rinnovo si faccia via posta.. Purtroppo mi amareggia molto la situazione, vedere che stagionale sia sinonimo di lavoro poco serio, sacrosanto anche il discorso delle piscine, A.BB. = costo superfluo. Per questo finiamo a fare di tutto fuorché quello che volevamo. FACCIAMO QUALCOSA!?
sono fiduciario della FIN, è esattamente così come descritto nella premessa, non capisco i dubbi. Per quanto ci riguarda, (per la SNS non so), il brevetto è riconosciuto proprio perchè presentandolo si può ottenere un omologo del paese senza esame ma presentando la CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DAL SITO ILS. E’ esattamente quello che facciamo noi se viene un assistente francese. Convertiamo il suo brevetto rilasciando il nostro.
Mi sembra di non aver letto di nessun assistente che con il brevetto FIN non è riuscito a lavorare nei paesi ILS.
Salve a tutti, sono bagnino di salvataggio da 3 anni ho sempre lavorato in Italia, non voglio sminuire i “Lifeguard” d’oltremare ma ad esempio le coste poco profonde dell’Adriatico che col mare agitato creano una lunga fascia di frangenti con acque bianche veloci non sono da meno ai cavalloni oceanici amati dai surfisti, specie se ci mettete delle belle file di barriere frangiflutti per la difesa delle coste, quindi se qualcuno ha qualcosa di che lamentarsi se la prenda coi propri istruttori…
tornando a noi non so come funzioni all’estero, ma basta un attimo a ragionare a testa bassa e leggere l’ordinanza di sicurezza balneare emessa dalla CP competente per territorio…
…ebbene, tutte le ordinanze che ho avuto modo di leggere parlano esclusivamente di brevetti rilasciati da F.I.N. o S.N.S. e NON da società o federazioni straniere, ancorché dell’Unione Europea poiché non sono riconosciute come “abilitate” dall’ente preposto alla sicurezza balneare, quindi dalle CP e da MARICOGECAP!!!
Un conto quindi sono gli accordi internazionali tra le varie federazioni e società sulla “standardizzazione” di didattica, tecniche e le linee guida per il salvamento.
Un altro conto sono poi le “regole” emanate dagli enti governativi competenti per territorio, e ciò vale quindi per ogni singolo paese del mondo.
In pratica, è inutile prendersela tanto! le Società e Federazioni internazionali sono “soggetti di diritto privato” che tra loro possono stipulare qualsiasi accordo esse vogliano, ma se questi accordi non vengono “recepiti” anche dal “diritto internazionale” con convenzioni e trattati tra i vari paesi, rettificate poi dai rispettivi parlamenti convertendoli in legge, come fatto ad esempio per la SOLAS (Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare), questi accordi produrranno sempre la falsa illusione che basta essere nella UE per essere riconosciuti ovunque. NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO!
Se non ricordo male mi sembra di aver letto tempo fa da qualche parte (forse su un sito di una società australiana) che in ambito “Commonwealth” questi accordi internazionali ci siano e che quindi un bagnino brevettato in Inghilterra possa, grazie a questi patti, lavorare senza problemi anche in Australia, Sudafrica ecc.
Magari Marco in proposito può confermare o smentire quanto detto per i paesi “Commonwealth”, ma finché non c’è un accordo internazionale sarà sempre così! Poi si può discutere su tutto, di didattica, di regole etc. ma una “standardizzazione” al momento c’è solo in ambito anglosassone, ed è forse per questo motivo che i loro brevetti sono internazionalmente riconosciuti …ma tra loro… non da noi in Italia.
Saluti!
Forse sono stato un po’ troppo conciso. Il fatto che chi lavora su un territorio debba avere il brevetto di quel paese è logico, non possiamo pensare che la capitaneria di porto sappia come sono fatti tutti i brevetti della ILS. Quindi se una persona ha preso un brevetto in una paese ILS ad esempio la Romania, si fa dare dalla sua Federazione o organizzazione le indicazioni per avere la Certificazione internzionale ILS. A questo punto ha in mano un brevetto scritto in rumeno e una certificazione ILS in inglese che dichiara che quel brevetto è convertibile nei paesi ILS. Il ragazzo rumeno si presenta ad esempio in Italia dal fiduciario di competenza (cioè nella zona dove intende vivere e lavorare) il quale, facendo pagare la tassa di conversione (per la FIN 100 euro), rilascia il brevetto di assistente Italiano.
Io ho avuto assistenti che hanno lavorato all’estero e non hanno avuto problemi così come ho convertito tanti assistenti stranieri che adesso hanno il nostro brevetto. Ho avuto anche richieste di conversione di brevetti che la ILS non riconosceva e hanno dovuto farsi corso ed esame.
Spero di essere stato di aiuto, se volete segnalarmi casi concreti li analizziamo
Sono un fiduciario della FIN, Il fatto che chi lavora su un territorio debba avere il brevetto di quel paese è logico, non possiamo pensare che la capitaneria di porto sappia come sono fatti tutti i brevetti della ILS. Quindi se una persona ha preso un brevetto in una paese ILS ad esempio la Romania, si fa dare dalla sua Federazione o organizzazione le indicazioni per avere la Certificazione internzionale ILS. A questo punto ha in mano un brevetto scritto in rumeno e una certificazione ILS in inglese che dichiara che quel brevetto è convertibile nei paesi ILS. Il ragazzo rumeno si presenta ad esempio in Italia dal fiduciario di competenza (cioè nella zona dove intende vivere e lavorare) il quale, facendo pagare la tassa di conversione (per la FIN 100 euro), rilascia il brevetto di assistente Italiano.
Io ho avuto assistenti che hanno lavorato all’estero e non hanno avuto problemi così come ho convertito tanti assistenti stranieri che adesso hanno il nostro brevetto. Ho avuto anche richieste di conversione di brevetti che la ILS non riconosceva e hanno dovuto farsi corso ed esame.
Spero di essere stato di aiuto, se volete segnalarmi casi concreti li analizziamo
Riccardo hai mai fatto delle conversioni di questo tipo?
Un collega argentino brevettato ILS ce lo ha chiesto e noi lo abbiamo chiesto a nome suo alle sedi centrali di FIN e SNS (tramite sito).
Da FIN c’è stato risposto che il collega argentino avrebbe dovuto convertire il brevetto.
Per convertire il brevetto avrebbe dovuto fare un esame pratico teorico presso un fiduciario presentare il certificato ILS e corrispondere 100 EURO.
Quindi non è un semplice passaggio di carte, ma qualcosa di molto diverso.
Mentre per SNS la conversione non è fattibile.
PS. Abbiamo ancora le email a testimonianza.
siamo quì per creare il “Bottom up” cioè NOI.
Marco istruttore uk lifesavers te lo ha confermato.
a noi hanno detto che si deve fare anche un esame pratico/teorico
grazie Riccardo per la tua presenza.
Vi lascio un estratto dalla circolare FIN 2011 (sono le normative a cui i fiduciari devono attenersi).
Come vedete non è previsto esame pratico ma un generico corso di aggiornamento con colloquio (attenzione non esame). Il colloquio ha la finalità di valutare le capacità di lingua italiana, infatti al di la della preparazione fisica e tecnica se si vuol lavorare in Italia bisogna avere un minimo di padronanza della nostra lingua. Non è previsto esame pratico.
Art.11 RICONOSCIMENTO DI BREVETTI DA FEDERAZIONI ESTERE RICONOSCIUTE DA F.I.N. ED ILS
La F.I.N. – Sezione Salvamento può riconoscere i brevetti rilasciati da altre Federazioni nazionali affiliate alla ILS riconoscendone la validità in Italia così come la trasformazione di brevetti rilasciati da Associazioni autorizzate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
– I titolari di brevetti internazionali devono frequentare obbligatoriamente un corso di aggiornamento con colloquio finale, presentando preventivamente la documentazione prevista per la prima concessione del brevetto di Assistente Bagnanti;
………….
A r t . 1 2 BREVETTI INTERNAZIONALI
In base ai recenti accordi intercorsi con la I.L.S. (International Life Saving Federation) (www.ilsf.org) il brevetto di Assistente Bagnanti rilasciato dalla F.I.N. – Sezione Salvamento è riconosciuto a livello internazionale.
La F.I.N. – Sezione Salvamento rilascia ai propri associati italiani brevetti con validità internazionale che consentono di esercitare attività lavorativa anche in altre nazioni ove siano presenti Federazioni affiliate e riconosciute dalla ILS, in quanto a partire dal 2007 tutti i brevetti medesimi riportano la qualifica anche in lingua inglese.
Il costo della conversione è 100 euro. Da quel momento hanno il brevetto come il nostro e sono soggetti alle nostre regole come il rinnovo
Come vi dicevo rimango in attesa di casi concreti, per quanto mi riguarda ho trasformato da Romania, francia e qualcosa dal sudamerica ma non mi ricordo da dove
riguardo al discorso di Nicola, come vi ho detto la trasformazione è semplice quindi solo informalmente si può parlare di brevetti diversi. Anche riguardo alla standardizzazione non sono d’accordo, proprio quando siamo entrati nella ILS il nostro esame è cambiato. Adesso la prova che statisticamente fa bocciare più ragazzi sono i 100 metri a stile libero da nuotare in 1’40. Probabilmente mai nessuno in un salvataggio dovrà effettuare 100 metri di stile libero normale, ma se ci pensate il concetto è molto anglosassone: vuoi fare il bagnino, fammi vedere che sai nuotare bene. Certo non è un tempo da olimpiadi ma è un buon parametro.
Quindi credo proprio che per poter essere ammessi alla ILS bisogna standardizare i programmi
Stiamo sviando, se qualcuno viene qui e vuole lavorare non c’è problema io parlo del caso opposto. IO che voglio andare all’estero! Non posso lavorare che in piscina, per mare non se ne parla. Alla fin ciò che ha detto Nicola Romani è corretto, Riccardo Lancetti potresti spiegarci il viceversa? Cioè se io vado all’estero mi convertono il brevetto solo perché sono I.L.S.?
Giovanni, è proprio così, se tu vuoi lavorare in un paese ILS per ipotesi la Romania, chiami la FIN di Roma e ti fai dire dove scaricare il certificato internazionale ILS dove c’è scritto che il brevetto FIN e valido nella ILS. Con il tuo brevetto FIN e la certificazione ILS vai in Romania e contatti la Federazione facente parte della ILS che c’è in Romania. A questo punto loro ti emetteranno il brevetto di assistente rumeno.
Ti confermo che alcuni miei assistenti l’hanno fatto e lavorano tranquillamente.
Questo per quanto riguarda la FIN. Non vorrei parlare di cose che non conosco e sono pronto a ritirare tutto se non è corretto, ma la FIN è riconosciuta dal ministero dell’interno e dalla ILS e puoi lavorare in tutto il mondo. Il brevetto della SNS è riconosciuto solo dal ministero dell’interno e quindi come tutti i lavoratori puoi lavorare solo nella comunità europea.
Per quanto riguarda il brevetto di mare non cambia niente. Attenzione a non confondere ciò che è legalmente regolare dalla libertà dei gestori ad assumere. Se per ipotesi la laurea in medicina presa in Burundi fosse legalmente riconosciuta in Italia, tu preferiresti farti operare da un medico italiano o uno del Burundi?
Se nel mondo qualcuno reputa che il nostro brevetto non sia all’altezza del loro, ha tutto il diritto di non assumerti. Starà a noi dimostrargli la nostra professionalità, ricordo che agli ultimi campionati mondiali di salvamento siamo arrivati primi nelle gare in piscina (davanti a USA e Australia) e secondi dopo le gare in mare. E abbiamo la squadra campione del mondo di salvamento: Rane Rosse di Milano. Se non è un bel biglietto da visita questo??
Spulciando il web ho trovato conferma di ciò che dice Nicola. Io se ho un brevetto F.I.N. o S.N.S. o F.I.S.A. in mare/oceano in Inghilterra, Francia, Spagna, Australia eccetera non mi fanno lavorare. Perché?
Se invece ho un brevetto inglese o australiano si.. Riccardo tu mi sembra ne sai di ‘ste cose riesci a fare chiarezza?
Capisco, però io credo che non sia una questione di cuore del gestore ma di carte! In Francia o Inghilterra sono due cose distinte il mondo piscine e quello mare. Idem per gli altri paesi.
Poi scusa se la I.L.S. mi accetta e ci sono tabelle di equivalenza precise, come possono non darmi il brevetto e obbligarmi a fare il corso da capo? Mi riferisco alle acque libere non alle piscine. Mi vuoi dire che un paese su carta mi dice si il tuo brevetto vale sia in piscina che acque libere ma poi in pratica non è così? Sia il discorso di Marco che quello di Nicola mi sembravano corretti uno per esperienza personale (Marco ha detto che con un brevetto italiano M.I.P. in Inghilterra non fai nulla) l’altro ha spiegato bene il dicordo Federazioni-Enti.
La verità quindi dove sta? Il nostro ministero dice che per lavorare in spiaggia devo avere un brevetto riconosciuto dai ministeri e dagli enti competenti. Tu ad un rumeno gli dai uno F.I.N. ed è ok. Lo dai in base alla I.L.S. ma non c’è nessuna legge che avrebbe vietato di convertirlo anche se non fosse stato I.L.S. o mi sbaglio? Si tratta di un regolamento interno che ha la F.I.N. giusto? Per questo quando vai in Francia ti richiedono TUTTI gli INCARTAMENTI e non chiedono un minimo di certificato I.L.S. te lo assicuro! Quindi dove sta la valenza mondiale? Non è che ci stanno prendendo per i fondelli?
By the way. Mi interessa molto l’argomento e ringrazio tutti quelli che stanno cercando di fare chiarezza.
Non ho mai verificato se i miei assistenti all’estero andavano in piscina o al mare. Io ti sto parlando in modo istituzionale e come vedi portando le cose scritte e non i sentito dire o ciò che è scritto su internet, solo in questa discussione sono state dette tante cose non corrette, non per malafede ma magari per non conoscenza delle cose.
Se volete, se interessa anche al gestore del sito, posso portare un caso concreto alla mia federazione per vedere la risposta ufficiale. Ditemi un nome di assistente vero che è andato all’estero in un paese ILS e con un brevetto MIP della FIN non l’hanno fatto lavorare al mare. Mando la mail alla mia federazione e vediamo la risposta.
Ritornando al discorso di Nicola il fatto che se vai in Inghilterra non ti fanno lavorare vuol dire che non ti assumono o il brevetto non vale? le cose sono molto diverse.
Antonio Ortis, Spagna, Margherita Cimenti, Francia. Giovanni Ghrsina, io stesso, ci ho provato in Inghilterra, Irlanda e Sud Africa. Io ora non sono più F.I.N. Gli altri lo sono e non sono riusciti a lavorare in mare. Ti dirò io avevo il brevetto I.L.S. ancora ai tempi in cui ti rilasciavano un tesserino a parte. E nonostante tutto non mi lasciavano lavorare in mare all’estero.
Leggi anche questo
http://www.lifeguarditalia.net
Come lo spieghi?
caro giovanni, sempre per completezza, in questi posti non vi hanno fatto lavorare o non vi hanno convertito il brevetto? Prendiamone uno, quello che vuoi: mi serve nome e cognome dell’assistente che ha preso il brevetto FIN-MIP in Italia, il paese dove è andato e l’organizzazione ILS a cui si è rivolto e dove a quanto mi dici non gli hanno convertito il brevetto.
Mi viene il sospetto che gli assistenti si presentino all’estero senza fare la conversione e non li fanno lavorare, è normale, è così anche da noi, se hai il brevetto rumeno non lavori, devi fare la conversione e poi lavori!
riguardo al link che mi hai segnalato non capisco dove devo guardare
In generale alla discussione, visto che mi sembra sei l’unico che ne sa qualcosa vorrei capire se ciò che dicono ha un senso oppure no in base alle tue conoscenza. Visto che fanno riferimento ad un esempio concreto in cui il brevetto F.I.N. non è stato accettato.
Ti ringrazio molto. Magari i diretti interessati potrebbero anche aiutarci a capire.
Non glielo hanno convertito. Antonio Ortis è un bagnino M.I.P. della provincia di Udine e Margherita Cimenti anche. Quest’ultima è andata in Francia e so che le hanno mandato tutte le carte ad hoc della F.I.N. per fare la conversione ma non le hanno concesso di lavorare in mare. Per le piscine no problem. Per quanto mi riguarda in Irlanda mi hanno detto di rivolgermi al council di riferimente che era Cork e mi hanno detto che il brevetto italiano vale solo in piscina. Ero M.I.P. Maestro di Salvamento.. Correva l’anno 2005.. Per Inghilterra stessa cosa mi hanno detto che vale solo per la parte piscine, in quanto per lavorare in mare devo fare il corso con altre prove di ingresso, in Sudafrica per poco non si sono messi a ridere.
Mi sembra che ci sia un po’ di qualunquismo, solo pagare, niente servizi, niente aggiornamenti, bugie ai corsi, etc, ricordo che per quanto mi riguarda, ai miei corsi sono invitati tutti gli assistenti brevettati gli anni precedenti così possono tenersi aggiornati, quando sono state cambiate le linee guida della BLS la FIN ha fatto stampare decine di migliaia di fascicoli che noi fiduciari abbiamo distribuito ai rinnovi, e per quanto riguarda il pagamento del rinnovo personalmente sono fiero che anche grazie al mio lavoro possiamo gioire dei successi dei vari Pellegrini, Magnini, etc. Credo che non sia un segreto che il salvamento è la banca dalla quale la FIN attinge per tenere il nuoto ai massimi livelli mondiali. Anche quest’anno visto i successi ai mondiali, e come tutte le volte che finisce una Olimpiade e i nostri nuotatori riscuotono successo, magicamente le iscrizioni ai corsi di nuoto aumentano sensibilmente. Come sapete l’autosalvataggio è il primo step della sicurezza in acqua. Più bambini si iscrivono ai corsi adesso meno annegati ci saranno tra qualche anno.
Quindi se volete essere costruttivi non fate critiche generiche come è stato fatto all’inizio di questo articolo ma entriamo nel merito delle cose.
mi lasci il contatto (mail o telefono) di questi 2 assistenti che li chiamo?
Ti sto chiedendo info precise perchè anche io ai corsi dico che il brevetto vale all’estero, se non è vero voglio saperlo!!
Prendi contatto con il loro fiduciario F.I.N. Io non ti posso dare info di privacy. Il fiduciario è Marco Carlini. Trovi tutto sul web. Guarda che nessuno ha attaccato la didattica F.I.N. O F.I.S.A. o chicchessia MA IL SISTEMA IN GENERALE! Ti ringrazio per le delucidazione. Attento a non fare di tutta un’erba un fascio, Magnini e Pellegrini sono atleti le Rane Rosse anche, qui parliamo di soccorso che è un’altra mondo, rianimare una cadavere in spiaggia è diverso da fare una gara di nuoto qualunque essa sia.
ho parlato con il fiduciario di Udine, mi ha confermato che ha seguito l’iter che ti dicevo e i brevetti sono stati riconosciuti. In Francia per Margherita e per Antonio mi ha detto che era fuori europa ed è stato convertito.
Mi sento quindi di confermare a tutti quelli che dovessero andare all’estero di seguire il percorso indicato e farsi aiutare dal proprio fiduciario
Mi spiace ma NON E’ VERO! Margherita non lavora in mare ed Antonio non HA MAI LAVORATO come assistente bagnanti all’estero!!! Se volete li faccio scrivere su questo blog! MArgherita si trova tutt’ora in Francia!!!
Ho contattato via mail marghe e speriamo risponda Antonio invece lavora in piscina a Tolmezzo e ti posso assicurare che non ha mai lavorato all’estero. Cerchiamo di continuare su una linea seria. NON TI PUO’ AVER DETTO UNA COSA SIMILE!!!
Sicuro che non vi siete confusi e avete parlato di PISCINE? Perché per le piscine non c’è problema io intendo MARE o OCEANO!