24 mila morti negli ultimi 30anni
La conta estiva dei morti per annegamento è partita. Sette le vittime solo nello scorso weekend. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, in circa 30 anni sono morte per annegamento nel nostro Paese 24.496 persone. Un rischio soprattutto per i più piccoli: ogni anno, nel mondo, sono infatti 3 milioni i bambini e gli adolescenti vittime di infortuni in acqua a rischio di annegamento.
Nei Paesi industrializzati, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la maggior parte degli annegamenti che coinvolgono i bambini avviene nelle piscine, comprese quelle mini, pubbliche e private. In Europa perdono la vita 5 mila bambini tra 1 e 4 anni e in tutto il mondo sono 175 mila le morti per annegamento tra 0 e 17 anni.
In Italia, il rapporto con l’acqua è ancora difficile. Un Paese immerso nel mare, con 8 mila chilometri di coste e laghi e fiumi balneabili, dove però – secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità – la metà della popolazione ha paura dei fondali profondi e il 43 per cento non sa nuotare o lo fa in maniera approssimativa. Un problema che ha riflessi anche sulla sicurezza.
Quali sono, dunque, le cause degli incidenti? Le regole, non scritte, del bagnante prudente non sono sempre rispettate. E così, aumentano i casi di congestione, di shock termico dovuto alla differenza tra la temperatura corporea e quella, inferiore, dell’acqua. Ci sono poi i vacanzieri che sottovalutano il proprio stato di salute: malati, affaticati. E quelli che, una volta al mare, vogliono strafare e si sottopongono a stressanti sedute sportive. Gli incidenti dovuti all’imprudenza aumentano nella stagione estiva: vacanzieri che sanno a stento nuotare e si allontanano dalla riva, che non osservano le bandiere che segnalano il pericolo e le boe.
L’Oms, a partire da queste cifre, sottolinea che ogni Stato dovrebbe predisporre una politica di monitoraggio e prevenzione, con obiettivi a 5-10 anni, puntando, in particolare sulla sensibilizzazione e l’educazione alla sicurezza.
Fonte: http://www.style.it