I guardaspiaggia di Fiumefreddo di Sicilia hanno chiesto interventi legislativi all’assessore regionale Mariella Lo Bello per porre fine allo sfruttamento dei bagnini da parte delle associazioni di volontariato
FIUMEFREDDO DI SICILIA – E’ sbarcata al Palazzo Esa di Catania la protesta degli assistenti bagnanti di Fiumefreddo di Sicilia, che da settimane ormai hanno ingaggiato una battaglia in difesa dei propri diritti. I giovani lavoratori hanno chiesto all’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Mariella Lo Bello, di intervenire per porre fine all’utilizzo della figura del bagnino volontario. Un vero e proprio escamotage, secondo i guardaspiaggia, utilizzato dalle associazioni per lucrare su un servizio fondamentale svolto da figure professionali qualificate, compensate con un rimborso spesa.
“E’ stato un incontro proficuo – spiega Giovanni Mazzeo, assistente bagnante – L’assessore Lo Bello ci ha ascoltati, promettendo di prendere spunto dalla nostra vicenda per apportare modifiche alla legislazione regionale in materia. Dal prossimo anno – prosegue Giovanni Mazzeo – le associazioni di volontariato potrebbero essere escluse dai bandi comunali per il servizio di assistenza bagnanti”. Ma il problema non riguarderebbe soltanto gli enti pubblici. Secondo i bagnini le stesse associazioni fornirebbero volontari anche agli stabilimenti balneari privati, che ne trarrebbero importanti benefici fiscali.
Ad amplificare la protesta dei bagnini del litorale di Marina di Cottone era stato nei giorni scorsi il coordinatore provinciale del Megafono, Giuseppe Caudo. “L’istanza dei bagnini di Fiumefreddo di Sicilia – dichiara Giuseppe Caudo – ha prodotto un risultato importante. L’assessore regionale Mariella Lo Bello ha annunciato la costituzione di un tavolo tecnico per porre soluzione ad una vicenda che oltre a svilire la figura professionale del bagnino, rende pressoché inutile il servizio di guardaspiaggia”. Il coordinatore del Megafono entra anche nel merito delle scelte operate dall’amministrazione comunale di Fiumefreddo di Sicilia.
“La politica avrebbe dovuto dare indicazioni precise – spiega Giuseppe Caudo – affinché fossero escluse dalla gara finte associazioni di volontariato che aggiudicandosi appalti in diversi comuni finiscono con l’accumulare cifre importanti. Non è possibile far partecipare associazioni che non hanno necessità di presentare Durc né certificato antimafia. Così – conclude Caudo – si agevolano pericolose infiltrazioni da parte di associazioni di cui non si conosce nulla”.
Ma il primo cittadino di Fiumefreddo di Sicilia replica alle polemiche sollevate. “L’amministrazione comunale – dichiara Marco Alosi – non poteva escludere dalla gara associazioni che hanno diritto, secondo la normativa, a partecipare. Lo dimostra il fatto che l’assessore regionale si è detta pronta ad intervenire dal punto di vista legislativo e se lo farà, noi saremo i primi ad esserne felici. Voglio solo ricordare – prosegue il sindaco di Fiumefreddo – che il nostro comune è stato l’unico nel comprensorio a racimolare, non senza sacrifici, 40mila euro da destinare al servizio di assistenza bagnanti. Qualora il governo regionale mettesse in campo il 50% dei costi del servizio, consentendo di mettere in regola i bagnini, noi saremmo i primi ad essere soddisfatti”.
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