Salve, leggendo il giornale del 18 Luglio scorso, penso non ci sia molto da aggiungere, ma tanto da commentare… che ne dite???
Il Tribunale respinge la richiesta di risarcimento dei famigliari delle vittime
L’ASSENZA di cartelli di pericolo non può essere ritenuta la causa diretta di un annegamento. Lo ha stabilito il giudice del seconda sezione civile del Tribunale di Latina, Laura Mancini, che ha respinto una richiesta
di risarcimento danni avanzata dai famigliari di una delle due persone annegate a Sabaudia nell’agosto del 2003 nel tratto di spiaggia libera compreso tra Caterattino e Sant’Andrea.
Secondo i famigliari della persona annegata (che si era gettato in mare per tentare di salvare un altro bagnante) la presenza di cartelli informativi che avvertissero i bagnanti del pericolo legato all’assenza del servizio di salvataggio e del segnale di acque sicure, come peraltro imposto anche dalla Capitaneria di Porto, avrebbe potuto evitare o quantomeno ridurre le conseguenze tragiche dell’event o .
Ragion per cui il Comune di Sabaudia, competente della sicurezza quel tratto di litorale, può essere ritenuto responsabile del duplice annegamento e dunque è stato chiamato al risarcimento dei danni subiti dai famigliari della persona deceduta.
Una tesi rigettata dal giudice delle seconda sezione civile del Tribunale di Latina che ha respinto la richiesta di risarcimento sostenendo che non può essere ravvisabile una diretta correlazione tra l’assenza dei cartelli di pericolo e l’annegamento dei bagnanti.
In altre parole non è possibile sapere se i bagnanti annegati, prima di gettarsi in mare, abbiano fatto affidamento sulla presenza del servizio di sicurezza o se siano allontanati dalla riva solo perché era assente il segnale di acque sicure.
Anche perché quel giorno, come evidenziato dagli stessi famigliari della vittima, le condizioni meteomarine erano particolarmente sfavorevoli.
Pur gravi, le violazioni del Comune di Sabaudia non possono essere ritenute causa o concausa dell’evento tragico.
Un caso limite che si sarebbe potuto riscontrare solo nel caso in cui nel tratto di spiaggia in questione ci fosse stato un divieto assoluto di balneazione per motivi di sicurezza non segnalato.
Nel processo il Comune di Sabaudia, rappresentato dall’avvocato Roberto De Tilla, si era costituito insieme all’As – sitalia Assicurazioni, assistita dall’avvocato Dino Lucchetti.
Pierfederico Pernarella
fonte: http://www.dagolab.eu