Proponiamo questa traduzione all’articolo del dott. Cesar Canales Hortelano medico specialista.
Questa voce è un argomento sconosciuto ai praticanti di trailrunning e degli sport outdoor più popolari in generale. Parleremo di ipotermia, cercando di tralasciare la teoria, tranne le basi e mostrare gli strumenti per riconoscerla nel nostro corpo e i segni per individuarla in un altro partecipante.
IPOTERMIA
- Radiazione: cessione diretta all’ambiente che è influenzata dalla superfice esposta. Circa il 30% viene perso attraverso la testa e il collo.
- Convezione: causata principalmente dall’azione del vento, la perdita di calore è maggiore ad una maggiore velocità del vento…
- Conduzione: Questa è la perdita di calore quando il corpo è in contatto con qualcosa di freddo, sopratutto acqua, suolo. Si suppone conti per il 2% della perdita di calore totale, però va incrementata fino a 5 in contatto con indumenti bagnati. Immergersi in acqua fredda significa incrementare questa voce di 30 volte.
- Evaporazione: In questo caso è l’evaporazione del sudore che elimina calore. Il brutto è che gli indumenti bagnati possono perdere calore per evaporazione, convezione, conduzione e radiazione. Anche in questa fase si perde calore per traspirazione inavvertibile e per respirazione
GRADI DI IPOTERMIA
- Ipotermia di grado I: 35-32° paziente cosciente, con brividi.
- Ipotermia di grado II: 32-24°C senza brividi, alterazione del livello di coscienza.
- Ipotermia di grado III: 28-24°C Incoscente senza PCR (Dipende dal meccanismo di lesione)
- Ipotermia di grado IV: 24-15°C Morte apparente
- Ipotermia di grado V: <15°C generalmente morte da ipotermia reversibile.
- Liberazione di Noradrenalina
- Aumento del tono muscolare
- Tremore
- Temperatura fredda, ricordiamo che possiamo soffrire di ipotermia con temperatura esterna di 15°C
- Altitudine: Ogni 100mt di salita, la temperatura diminuisce di 0,65°C che è pari a 6,5°C per 1000m. Questo dato lo devono tenere in considerazione sia i praticanti di Tral Running come gli escursionisti
- Vento: Moltiplica per 10 l’effetto del freddo, e lo denomineremo sensazione termica
- Umidità.. ricordiamoci come perde calore più velocemente un corpo umido e tutti apprezziamo la sudata che prendiamo durante le nostre attività
- Attrezzatura inappropriata… qui è una delle maggiori cause nel Trail running.
- Fatica
- Disidratazione, che si somma a quella autoindotta aggravando il quadro
- Scarsa assunzione di alimenti energetici: questo succede molto frequentemente nelle corse in montagna. Ci dimentichiamo di mangiare durante la prova e non rispettiamo le linee guida abituali di supporto allo sforzo
- Ignoranza del quadro clinico, tanto per il soggetto affetto che per i compagni di sventura che non si rendono conto della situazione aggravandola.
MANIFESTAZIONI CLINICHE COME LE RICONOSCIAMO?
- Senzazione di freddo.
- Pelle fredda, se la pelle è calda non è ipotermia.
- Tremore intenso degli occhi!!! Che si può interrompere volontariamente.
- Perdita di interesse, attitudine negativa, segno di sconfitta.
- Perdita di coordinazione motoria, perlomeno la figura. Si può parlare, camminare o correre ma i riflessi diventano lenti e goffi. Non si possono compiere manovre complicate con le mani (nodi ecc…)
Nella fase successiva stiamo già toccando la gravità.. se abbiamo ignorato i segnali visti prima, passiamo al grado di Ipotermia Gr I e vedremo:
- Tremori in questo caso violenti che non si possono interrompere volontariamente
- Alterazione lieve del livello di coscienza sopratutto nel parlare, confusione, lentezza.
- Peggioramento della coordinazione motoria, si diventa molto lenti…
- Condotta irrazionale che porta all’ipotermia, incluso togliersi i vestiti peggiorando il quadro
Questa serie terminerà con l’Ipotermia di II grado che comporta:
- Non ci sono tremori!!!
- Condotta irrazionale e incoerente
- Pelle bluastra
- Si cerca di mantenere la posizione fetale come protezione
- Collasso circolatorio causato dalla vasocostrizione sopra descritta, non si sentono pulsazioni sulla carotide e sul polso
Gli stadi seguenti suppongono un rischio di vita imminente e incontreremo, rigidezza muscolare, stupore, bradicardia, bradipnea, emersione di aritmie ventricolari maligne…
Per tutto ciò descritto sopra, tutti i partecipanti di un’uscita in montagna devono tener presente l’ipotermia. Quindi per proteggersi dal rischio il nostro comportamento deve essere:
COME EVITIAMO L’IPOTERMIA
Calcola il tuo equipaggiamento per le condizioni previste e sempre per le peggiori. Utilizziamo capi intimi in grado di elimenare il sudore e mantenere asciutti conservando il calore. L’abbigliamento esteriore deve essere traspirante ma isolare dal vento e umidità. L’impermeabilità è misurata in millimetri di acqua o PSI. Più il valore è alto, maggiore è l’impermeabilità del capo. Un tessuto con 10000mm di acqua o 25 PSI è sufficientemente impermeabile per la maggior parte delle attività di montagna. Se si tratta di un capo tecnico deve raggiungere 20000 mm o 40 PSI. La traspirabilità si misura in RET (o ISO – 11092 o Hohenstien test), quanto più piccolo è il valore, tanto è più traspirabile il capo. Può essere anche misurata in, grammi di traspirazione che possono passare in un metro quadrato di tessuto in 24h. Un valore di 20000 gr/m2/24h è sufficientemente tecnico. E’ importante produrre il maggior sforzo possibile essendo vestiti leggermente per non generare un eccesso di sudore e preservare i vestiti asciutti per quando ci fermiamo. Quando non sono inevitabili le condizioni di freddo o di pioggia è necessario:
- Mantenere una corretta idratazione ingerendo almeno 200cc di liquido ricco di carboidrati al 4-9% ogni 15-20 minuti. Ricorda che con il freddo la sudorazione sarà inferiore ma il gesto tecnico superiore.
- Fai un corretto apporto di carboidrati, circa 20 gr ogni 20 minuti, non pensare che sia troppo
- Se ti sembra che qualcosa non vada… fermati e analizza. In caso di fermata utilizza capi asciutti e isolanti.
- Ricordati che il 30% del calore si perde dalla testa e collo, tienili caldi e asciutti.
COSA FARE IN CASO DI IPOTERMIA?
Dobbiamo concentrare i nostri sforzi nel non perdere più calore e riscaldiamoci graduatamente mentre riceviamo un aiuto specializzato o siamo trasportati in ospedale
- Proteggersi contro il freddo: riscaldare sopratutto il corpo e trasportare la vittima in un posto caldo con coperte borse ecc… per riscaldare. Queste manovre ottengono solamente l’aumento di 0,1-0,7°C all’ora…
- Isolare dal vento e dal suolo. Dobbiamo stare molto attenti con la vittima e isolarla dal suolo in quanto è una delle fonti principali di perdita di calore.
- Rimuovere i vestiti bagnati e sostituirli da quelli asciutti, se non abbiamo vestiti asciutti, strizziamo quelli umidi nel migliore modo possibile o meglio creiamo una barriera impermeabile in modo da formare una pellicola di vapore che non possa evaporare.
- Coprire testa e collo.
- Posizionare una borsa calda o sacchetti di calore chimici, facendo però attenzione che potremo surriscaldare il corpo. Se non abbiamo niente, utilizziamo il poprio corpo per riscaldare la vittima e avvisiamo il servizio di emergenza.
- Dare da bere alla vittima se è cosciente, BIBITE ZUCCHERATE perchè quando si inizia a tremare, questo tremore non è altro che l’attività muscolare in forma di contrazioni che necessitano di energia!!!
- Non dare alcool, caffè te o bibite che possono produrre maggiore disidratazione.
Queste raccomandazioni sono in primo luogo per i casi di ipotermia leggera, fino al primo grado visto che in nel secondo grado è necessaria la canalizzazione via venosa, e il trasferimento della vittima in ospedale con unità di cura intensiva. Lasciamo il trattamento dal II Grado in avanti come gestione ospedaliera.
fonte: http://www.sentieridimontagna.com